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- sabato 12 aprile 2014 ore 19:00
- Chiesa di S. Eligio degli Orefici
- via di S. Eligio, 7 – -Roma
- musiche di: Iannarelli – Barrios – Sevriens – Turina – Regondi
- ingresso libero
Simone Iannarelli
L’ultimo caffè insieme
American Coffee
Agustin Barrios Mangorè
La Catedral
– Lento
– Andante religioso
– Allegretto
– Presto furioso
Jean Sevriens
Suite pour Tatyana
– prelude
– ballad
– arpeggio
– berceuse
– movement
Giulio Regondi
notturno op. 19 “reverie”
Joaquin Turina
Sonata op. 61
– allegretto
– andante
– allegro vivo
Il più giovane dei compositori presenti nella mia proposta concertistica è Simone Iannarelli. Nei 2 brani tratti dalla raccolta “Italian Coffee” si riconosce già il suo stile e l’amore per la chitarra della quale domina i timbri, con un uso sapiente dei colori e degli effetti, reinterpretato alla luce delle armonie contemporanee. Vicino a Simone ho accostato Agustin Barrios. Siamo di fronte infatti ad un altro chitarrista-compositore maestro dei colori e dei segreti di questa scatola magica che è la chitarra. Sul brano “La Catedral” circola una leggenda sull’ispirazione che avrebbe stimolato l’immaginario artistico di Barrios: – il suono di un registro delicato dell’organo della cattedrale (Montevideo?, Caracas?) contrapposto al caos della città all’esterno corrisponderebbe infatti al contrasto fra l’Andante religioso e l’Allegretto; Lo struggente Preludio fu aggiunto in età più matura completando il brano, che diviene così un meraviglioso trittico. Con l’olandese Jean Sevriens approdiamo ad un compositore poliedrico e conoscitore di molti stili, dal jazz a Bach e Astor Piazzolla. Dedicataria della suite, Tatyana Rizkhova, deliziosa e talentuosa chitarrista bielorussa e che puo’ vantare “milioni” di click su Youtube distinguendosi per bravura, grazia e disinvoltura. Al 1931 risale la composizione della Sonata op. 61 di Joaquin Turina, meravigliosa perla del repertorio chitarristico nella quale si fondono le melodie della tradizione spagnola con gli influssi degli impressionisti francesi. Commovente testimone del Romanticismo è infine l’arte di Giulio Regondi che con il suo Notturno “Reverie” op . 19 ci conduce in un mondo onirico e fantastico dove grazie all’effetto del “tremolo” si rievoca il bel-canto preparato da una lunga introduzione piena appunto di “fantasia”.